Uno dei quesiti più ricorrenti tra chi lavora nel campo dell’e-commerce riguarda il software impiegato per la realizzazione della propria piattaforma di vendita. In tal senso, ci si chiede di frequente se le prestazioni offerte, ad esempio, da Magento siano superiori a quelle che Prestashop o Shopify sono in grado di offrire. Oppure, tenendo conto del settore in cui si opera con la propria realtà imprenditoriale, ci si domanda quale piattaforma web based riesca a massimizzare le vendite (e di conseguenza i profitti).
I venditori online cercano sempre la migliore soluzione possibile e destreggiarsi fra tutte le proposte disponibili non è affatto semplice, visto che, a differenza di qualche anno fa, il livello si è decisamente alzato e la competizione è aumentata notevolmente.
In riferimento al quesito relativo a quale sia il software migliore per il proprio sito di e-commerce e a come sceglierlo, è opportuno specificare che non ne esiste uno migliore in assoluto, ma ce n’è uno più valido rispetto altri in rapporto alla soluzione specifica. Inoltre, è fondamentale considerare qual è il budget che l’impresa di turno intende stanziare.
1. Profilo dell’impresa e del progetto
In fase di realizzazione del progetto, l’addetto alla creazione del sito di e-commerce e il venditore online devono porsi delle domande attinenti alle competenze, agli obiettivi, e all’esperienza che possono vantare in un contesto che tende a cambiare in maniera piuttosto rapida. Ad esempio, la strategia che verrà pianificata per un negozio tradizionale che mira a uscire dai perimetri locali, vendendo potenzialmente al mondo, sarà diversa rispetto alla strategia per un’impresa a conduzione familiare che vuole incrementare la quota di mercato all’estero. Così come sarà diversa quella di una start-up che, grazie all’e-commerce, ha l’obiettivo di costruire e far conoscere il suo brand.
2. Struttura del magazzino
Quando si tratta di vendere online i propri prodotti, è necessario pensare sin da subito a come è strutturato il magazzino. In molti casi, risulta indispensabile per poter dar luogo ad un processo di vendita. La capienza, chiaramente, oltre a dipendere dal tipo di merce trattata, è strettamente connessa alla frequenza di acquisto da parte dei clienti online.
Vi sono poi casi dove il catalogo online gioca un ruolo di fondamentale importanza, visto che serve a catturare l’attenzione dei clienti potenziali. Quindi, non stupisce il fatto che vada costantemente aggiornato sia in termini di prodotti che di prezzi. Per liberarsi degli articoli che stanno da più tempo a magazzino, occorre programmare offerte personalizzate, promozioni mirate e sconti ad hoc con scadenze temporali ben precise.
3. Caratteristiche del prodotto
Quale tipologia di prodotto viene messo in commercio? La frequenza di acquisto è alta, trattandosi di un articolo di massa, volto a risolvere un problema piuttosto ricorrente, oppure è bassa, visto che si ha a che fare con una soluzione di nicchia, incentrata per appagare esigenze selettive? O ancora, il prodotto pronto per essere venduto che trend di crescita ha nel campo della vendita off-line? Va di moda oppure è stato momentaneamente accantonato, in favore di risorse migliori o contraddistinte da un prezzo maggiormente conveniente? Qual è il livello tecnico dell’articolo venduto online? Spiegarne le caratteristiche con una scheda prodotto online è fattibile? Si possono elencare i vantaggi, optando per le liste puntate?
4. Capacità finanziarie di supportare il progetto
Spesso, ci si sofferma a malapena su questa componente che, in realtà, è di fondamentale importanza. Chi fa e-commerce, a prescindere dal suo ruolo (PMI, impresa innovativa, negozio, libero professionista, venditore amatoriale che fa e-commerce per secondo lavoro), prima ancora di mettere in piedi il progetto per realizzare la piattaforma online adatta al suo business, deve chiedersi quanto vuole spendere. Avere molte abilità nel campo del marketing strategico e non poter contare su una piattaforma in grado di centrare appieno obiettivi decisamente ambiziosi, è il più classico degli autogol da evitare a tutti i costi.
In quest’ottica, ad esempio, che senso ha suggerire una risorsa particolarmente onerosa a un venditore online che ha sì le capacità finanziarie per sostenere un progetto con notevoli ambizioni, ma che magari non ha il background necessario per avere successo nel mondo del business? Sulla stessa falsariga di quanto ora indicato, anche un investimento tecnologico al ribasso è un clamoroso errore da evitare, perché può mandare all’aria il progetto. Un sito internet poco semplice da navigare, dove l’arrivo alla pagina del carrello non è affatto semplice, con pagine web lente a caricarsi, difficile da trovare sui motori di ricerca, perché non ottimizzato a livello SEO, è destinato a sprofondare nell’oblio.
Quando si ha un sito internet attivo nel comparto dell’e-commerce, i contenuti testuali devono essere costantemente aggiornati, i titoli devono essere interessanti, affinché destino l’interesse dei visitatori, le immagini e i video devono assicurare un alto impatto visivo. E per far ciò, le risorse economiche da investire non sono poche. Specie all’inizio, quando c’è molto da lavorare sul brand e sul suo livello di notorietà, ancora al minimo storico.
Tirando le somme …
Tutte queste situazioni vanno immaginate prima dell’inizio dei lavori, perché danno luogo a risultati assolutamente differenti. Inoltre, è anche da come si sceglie che cambiano le sorti di un business aziendale. Di fatto, il progetto della realizzazione di un e-commerce adatto al proprio business, va valutato inizialmente con la massima attenzione in ogni suo aspetto, senza lasciare nulla al caso. Selezionati i dati di riferimento, la scelta dell’opzione più semplice da gestire, se si presentano determinate situazioni, alla fine viene sempre fuori.
Definiti i parametri da valutare in relazione a come scegliere il software per la realizzazione di un e-commerce di successo, è opportuno addentrarci nell’argomento, selezionando alcune tra le piattaforme CMS maggiormente idonee a ricoprire un ruolo, più che mai cardine.
Chi ha un budget di un certo livello e competenze specifiche in materia, può seguire le direttive che molte web agency sono solite dare da vari anni: investire in maniera considerevole e crearsi un sito di e-commerce, fatto a regola d’arte. Tuttavia, un po’ per ottimizzare i tempi e i costi, i CMS vanno per la maggiore, trattandosi di soluzioni di natura open-source, complete e operative sin da subito.
Ecco le migliori piattaforme per un e-commerce di successo:
1. Magento
È il software di e-commerce più utilizzato e la sua storia parla chiaro: il successo di Magento è visibile già al debutto, avvenuto nel 2007; tuttavia, a distanza di 4 anni, eBay Inc. ne porta a termine l’acquisto. Risultato? Oggi, l’integrazione con PayPal è perfetta. Sono due le versioni che Magento propone ai venditori online: la prima, a pagamento, è strutturata ad hoc per chi ha numerose visite giornaliere sul suo sito di e-commerce; la seconda, di natura open-source, è più in linea per chi è alle prime armi nel settore.
Entrambe le versioni hanno funzioni amministrative interessanti, soprattutto per la gestione del catalogo dei prodotti, del sistema di pagamento, delle spedizioni e dei report. Inoltre, il vantaggio competitivo di Magento verte sull’ottimizzazione SEO predefinita. Ogni pagina web o qualsiasi scheda prodotto possono risultare ancora più appetibili tra chi naviga online e sui motori di ricerca, per il semplice motivo che il posizionamento e l’indicizzazione possono migliorare se le meta-informazioni vengono gestite in maniera intelligente. Occhio, infine, all’installazione: il provider hosting scelto ha l’onere di rispettare diversi requisiti minimi.
2. Prestashop
Altro software di e-commerce che va per la maggiore. La sua ascesa è stata graduale: partendo dalla nascita avvenuta nel 2007, Prestashop è andato incontro a una crescita continuativa, culminata qualche anno fa con oltre 150.000 negozi online attivi su scala internazionale che hanno dato il placet per il ricorso a questo CMS.
Di installazione semplice e di ottima user-experience, clienti e venditori ne traggono importanti vantaggi: i clienti possono mettere i prodotti a confronto e consultare eventuali approfondimenti; i venditori possono avere accesso a report dettagliati, fondamentali per il lavoro di analisi, e contare su un’amministrazione piuttosto snella, specie in relazione alle fatture, alle spese e ai resi.
Infine, una menzione speciale se la meritano alcuni moduli: quello per la gestione della newsletter è a dir poco fenomenale. Idem per quanto riguarda la possibile pubblicazione del catalogo sui comparatori online e per il recupero dei carrelli abbandonati.
3. Joomla VirtueMart
Ideato di partenza, come una mera funzione aggiuntiva di Joomla, questo CMS è oggi tra i più apprezzati nella creazione e nella gestione dei negozi virtuali, per via della semplicità con cui è possibile tenere sotto controllo lo storico degli ordini. Gestire il proprio catalogo, poi, non costituisce alcun problema, dato che tra categorie e prodotti ci si può veramente sbizzarrire. Per chi è alle prime armi nel ramo del commercio elettronico, vale la pena segnalare le dritte della community di utenti, decisamente numerosa e costantemente attiva.
4. OSCommerce
Fra i pionieri delle piattaforme open-source impiegate per creare siti di e-commerce. Il suo debutto è avvenuto nel 2000 in Germania: da lì, la crescita è stata inarrestabile, come dimostrano gli oltre 270.000 iscritti e la presenza di più di 7.000 add-on, utili ad aumentare la flessibilità della piattaforma. Chi cerca una soluzione versatile, troverà in OSCommerce un ottimo alleato.
Tenendo conto dei numerosi parametri appena presentati per scegliere bene il software per il proprio e-commerce e dei tratti distintivi dei vari CMS, vi sono di sicuro degli spunti utili per fare bene in questo settore.
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